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EditorialiLa nostra scuola

Lettera del lunedì – Lacrime (parte prima)

Carissimi mamme e papà,

ogni tanto si piange. Ebbene sì, capita spesso a chi vive in mezzo agli adolescenti di incontrare qualcuno e qualcuna (leggermente maggiore il numero delle ragazze) particolarmente triste oppure in lacrime.

Sono certo che tra le mura domestiche il fenomeno è ancora più evidente: si può maggiormente essere se stessi, senza troppe maschere o paura di fare brutte figure, per cui si dà libero sfogo senza remore. 

Gli adolescenti sono così: meravigliosamente incasinati, e spesso il mondo è “o tutto amore o tutto morte”. O si vestono stracolorati (compreso il dual color fluo delle stringhe delle Nike…) oppure in total black (ricordate fino a qualche anno fa il fenomeno degli Emo? In una terza media ho chiesto ad una ragazzina perché si definiva “emo”, truccandosi pesantemente con tinte scure e naturalmente nera nell’abbigliamento, e lei candidamente “Perché io ciòpprobblemi” – esattamente così, senza l’acca, tutto attaccato e con due “p” e due “b” -). Il mondo femminile poi segue davvero ciò che Fiorella Mannoia canta in una splendida canzone scritta da Ruggeri: “Siamo così: dolcemente complicate”.

Ma noi adulti come ci poniamo di fronte alle lacrime dei nostri ragazzi?

Condivido alcuni spunti che ritengo importanti per me senza la pretesa di verità universali. Questi spunti sono frutto di esperienza e di insegnamenti ricevuti da educatori straordinari che ho incontrato.

La condivisione della sofferenza dei ragazzi è qualcosa di potente e doveroso. La volontà di stare accanto a chi è in difficoltà è inoltre un dovere peculiare dell’essere cristiano, se poi chi soffre è un ragazzo che sta crescendo ancora di più. A volte si tratta di problemi profondi e importanti, magari causati da adulti. In questo caso non si discute: le spalle dell’adulto devono aiutare a sostenere dei pesi insopportabili già di per sé, figurarsi per chi è ancora in crescita.

Ma spesso gli adolescenti piangono perché non riescono a prendere le distanze dal vissuto, con la conseguenza che ciò che li fa soffrire è importante ma non catastrofico. E’ «importante», per cui concludere affrettatamente con la frase “sono tutte stupidaggini” non credo sia giusto. Ma non è «catastrofico», per cui c’è sempre speranza e dare troppo peso procura una sofferenza eccessiva, difficile da gestire.

Ecco l’affascinante compito dell’adulto educatore: condividere, partecipare, ma con equilibrio e da adulto. Il subbuglio emotivo dell’adolescente non può e non deve essere vissuto nella stessa maniera da noi adulti, che abbiamo invece il compito di dare dei confini, rassicurare che c’è sempre un’uscita e una possibilità di miglioramento nei casini adolescenziali. 

Penso anche che sia importantissimo per noi adulti essere presenti in maniera discreta. Le loro amicizie, i loro giovani amori, come le litigate furibonde, il loro sparlarsi alle spalle, come il perdonarsi e il cercare di ricominciare, fanno parte del loro emozionante mondo, non del nostro. Ne siamo coinvolti nella misura in cui li aiutiamo dietro le quinte. Se invece saliamo anche noi sul loro palcoscenico, allora la confusione rischierà di regnare sovrana e ciò che in fondo poteva essere una commedia, magari sentimentale, diventerà una tragedia.

Facciamo dunque il tifo per chi sta crescendo e sta cercando la propria identità. Siamo al loro fianco, desiderosi della loro felicità e consapevoli che questa è spesso frutto anche di lacrime.

Piuttosto, dovremmo anche preoccuparci di non essere noi adulti a causare le lacrime dei nostri adolescenti.

“Bisognerebbe lottare sempre. Non solo per conquistarle, le persone, ma ogni giorno, per non lasciarle andare via”

Questa settimana nella nostra scuola:

24 – 25 – 26 ottobre 2022:

  • nell’ambito del Progetto Orientamento gli allievi delle classi terze, dalle ore 09:00 alle ore 12:00, visiteranno a turno con la propria classe i locali del Centro di Formazione Professionale di San Benigno Canavese e svolgeranno alcuni laboratori;
  • per tutti i ragazzi e le ragazze della scuola sarà possibile vivere in Istituto il momento della Confessione.

Penso di darvi una bella notizia nel dirvi che questa settimana inizia a lavorare nella nostra scuola media la Dott.ssa Claudia Selis, educatrice. Affiancherà i nostri prof nell’assistenza delle ricreazioni, nello studio pomeridiano, soprattutto per chi fa più fatica, nelle attività educativa extradidattiche. Avrete modo di conoscerla e sono certo che vi piacerà. A lei il caloroso “benvenuta” nella nostra famiglia!

Buona settimana a tutti voi.

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