Carissimi mamme e papà,
domani vivremo la Festa di tutti i Santi. Per la nostra fede cristiana è un giorno decisamente importante e carico di significato: ricordiamo tutti coloro che hanno vissuto una vita autentica e, seguendo gli insegnamenti di Gesù, ce l’hanno fatta! Vivere in pienezza seguendo il Vangelo si può. Senza essere supereroi (che non esistono), ma persone normali che hanno amato Dio e le persone. Proprio come il Signore Gesù. Il nome che portiamo spesso fa riferimento ad uno di loro. Molti di noi sono devoti in modo particolare ad un santo o una santa, da invocare perché interceda presso il buon Dio. Sono davvero un aiuto potente per la nostra vita.
Ma esistono ancora o è tutta una costruzione mentale su gente che è passata e non è più?
La domanda che c’è in oggetto a questa lettera fa riferimento ad un ragazzino di prima media che, incontrandomi al funerale del suo nonno, se n’è uscito proprio con questa espressione: “Adesso il nonno dov’è?”. E infatti la festa dei Santi è unita alla Commemorazione di tutti i defunti. Andare a Messa in questi giorni significa proprio avere uno speciale ricordo per tutti loro.
Ricordare tutte le persone che ci sono state care e non ci sono più fisicamente è davvero un dovere e il cuore, seppur a volte in lacrime, ne ha bisogno. Spesso si scrive e si ripete la frase “tu sarai sempre vivo nei miei ricordi”. Ed è vero, anche se ricordare chi abbiamo amato e non è più fa male e può caricarci di tristezza.
Di fronte al tema della morte si rimane un po’ spiazzati: siamo portati a fare gesti scaramantici o ad evitare categoricamente l’argomento. È comprensibile: la morte fa paura e si spera che arrivi per noi e i nostri cari dai 100 anni in su. Ma siamo adulti abbastanza per capire che questo è solo un sogno e si avvera per poche persone.

È strano: siamo attratti da film e serie tv dove la morte fa da padrona (gli action movies per esempio, o serie tv come il recente Squid game che ci sforna una quantità di cadaveri davvero notevole…), ma non sosteniamo l’argomento e quando capita che la morte entri nelle nostre famiglie, allora siamo smarriti e schiacciati. Certo: nei film è tutto una finzione scenica. Nella vita è durissima realtà.
Avvertiamo nel nostro profondo che non è possibile che tutto finisca in questa vita. Sentiamo che l’amore che abbiamo per determinate persone non può essere a tempo e ci ripugna il fatto che la morte scriva la parola “game over” su un sentimento che sa di infinito. Quando gli innamorati si scrivono “tvb forever”, avvertono in loro che dovrebbe essere così per essere vero amore, e “forever” non vuol dire per una manciata d’anni, ma per l’eternità. Non è poesia. È una realtà scritta in noi esseri umani, creati ad immagine e somiglianza di Dio. E Dio è davvero infinito. E noi, grazie a Lui, siamo creati per l’eternità: dapprima in una vita terrena (breve o lunga che sia), per diventare vita eterna con la nostra morte. Il Paradiso insomma esiste veramente, perché Dio esiste veramente. E questo noi cristiani lo diciamo grazie a Gesù, che è morto, che è risorto e che ci ha detto che quello che è capitato a lui, capiterà anche a noi e un posto in Paradiso lo prepara per ciascuno di noi.
Allora, la morte rimane una brutta bestia, fa paura e ci fa provare tanta rabbia e tristezza strappando persone a noi care. Ma non vince lei. L’ultima parola non è la sua.
A tutto ciò non esistono alternative: o le cose stanno così, oppure tutto diventa non senso, fortuna o sfiga, pura successione di casualità. Oggi a me, domani a te. E tra la morte di una zanzara che schiacciamo sul nostro braccio d’estate e la nostra, non c’è nessuna differenza.
Sono tanto grato al Signore Gesù che invece ci ha fatto vedere l’orizzonte più ampio e pieno di senso che è la vita di ogni essere umano, destinato a vivere per sempre.
Ecco perché San Paolo scrive in una sua lettera: “La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?… Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!”
“Ma allora il nonno dov’è?”
“In Paradiso, cioè con Dio. E’ felice per sempre. E noi lo rincontreremo”
Quel nonno è mio papà. E un giorno lo riabbraccerò. Non vedo l’ora!
Buona settimana e buona Festa dei Santi.
2 commenti
E’ una storia molto emozionante , bella e intensa
Storia molto bella e intensa… fa capire veramente che Gesù è sempre insieme a noi ed è presente! La tristezza purtroppo c’è, ma bisogna superare la difficoltà. Bisogna farsi consolare dalle persone a qui tieni di più. Lettera molto significativa e che fa pensare.