Abbazia di Fruttuaria
Le radici
La storia della presenza salesiana non può che trovare le proprie radici nell’Abbazia di Fruttuaria. L’aveva fondata nel 1003 il monaco Guglielmo da Volpiano, già abate benedettino di San Benigno a Digione e istitutore di quaranta monasteri, celebrato grandemente per santità e dottrina in tante parti dell’Europa cristiana.
Durante il Medio Evo l’influenza di questa abbazia crebbe moltissimo, a tal punto che da essa dipendevano quasi duecento altre chiese e celle in Italia, Canton Ticino e Corsica. Inoltre molte abbazie “imperiali” adottarono le sue Consuetudini. Esercitò giurisdizione anche temporale su San Benigno, Lombardore, Feletto e Montanaro (le cosiddette Terre Abbaziali) fino al 1741.
Nel periodo di massimo splendore ottenne da papi, sovrani e signori (fra cui Arduino) villaggi, castelli e beni. Nel 1477 il diritto di eleggere l’abate passò alla Santa Sede e questa nominava di volta in volta un abate “commendatario”, per lo più un cardinale. Il più famoso fu Carlo Ignazio Vittorio Amedeo delle Lanze, che divenne abate di Fruttuaria dal 1749 al 1784, istituendola a sua volta come diocesi.
Il cardinale delle Lanze fede edificare, sul modello di San Pietro, un’imponente basilica (1770-1776) sui resti della precedente chiesa romanica di Guglielmo e il palazzo cardinalizio che dal 1879 ospita i Salesiani. Il titolo abbaziale, abolito dalle leggi napoleoniche e sabaude, fu ristabilito da Pio XII nel 1952 e il parroco, pur non monaco, è chiamato “abate”.
Nel 1979, quando era abate parroco don Pier Giorgio Debernardi (oggi vescovo emerito di Pinerolo), durante alcuni lavori nella basilica vennero alla luce – per caso – i resti della precedente chiesa romanica di Guglielmo, della quale si era persa traccia (ad eccezione del campanile). Intervenne il Ministero dei Beni Culturali e gli scavi condotti dalle competenti Soprintendenze si conclusero il 19 marzo 1990 con la visita di papa Giovanni Paolo II.
Oggi l’abbazia si presenta ai visitatori sotto due volti. Quello superiore della basilica settecentesca con le sue opere d’arte e quello sottostante della chiesa romanica con un ricco percorso archeologico e con splendidi mosaici. Visitabile è anche il chiostro settecentesco ove pure recentemente sono state trovate strutture del chiostro romanico.