Era il 2010 quando Fabio Geda ha pubblicato Nel mare ci sono i coccodrilli con la Baldini&Castoldi. Geda aveva già pubblicato altri lavori (Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani – 2007 | La Bellezza Nonostante (Transeuropa) -2011 | L’estate alla fine del secolo -2011) ma per la prima volta si è basato su una storia vera. Per questo libro, l’autore ha vinto il prestigioso premio Ceppo.

Scritto in forma di romanzo narrativo, il libro si concentra sul tema dell’immigrazione attraverso gli occhi del giovane Enaiatollah. Il ragazzo, a soli undici anni, si trova a dover fare un viaggio con la madre in Pakistan, a Quetta, ed è qui che lei gli fa promettere di non rubare, di non drogarsi e di non usare armi. La mattina seguente, al risveglio, la madre non c’è più. A questo punto l’avventura del protagonista ha inizio.

Un desiderio bisogna sempre averlo davanti agli occhi, come un asino una carota.

Il testo è in generale molto scorrevole, con parole non troppo complesse. Prima di avvicinarsi alla lettura occorre però come minimo essere un po’ informati sulla questione dell’immigrazione e dei drammi umani e sociali che questo fenomeno si trascina dietro.

Iniziata la lettura è molto facile immedesimarsi nel ruolo del protagonista e farsi prendere molto dalle sue vicende. Si rimane molto colpiti dalla vita del giovane Enaiatollah e si impara una grande lezione: la vita di coloro che emigrano in altri paesi non è per nulla facile. Consigliatissimo.

E tu cosa ne pensi? Hai letto il libro? Hai un’opinione sui temi che tocca?