C’era una volta un gatto spaziale che non sembrava nemmeno un gatto…

Si chiamava Doraemon e aveva una cosa che ogni studente ha desiderato possedere almeno una volta nella vita e questa cosa era…il pane della memoria!

Pensateci, non sareste contenti se invece di studiare vi bastasse schiacciare prima una fetta di pane su una pagina che dovete studiare e poi mangiarvela per sapere tutto? Sarebbe magnifico eh? Sì… Peccato che il pane in questione probabilmente non esiste…

Quello che esiste invece (e ne spuntano continuamente di nuove) sono delle tecniche che, basandosi sulle conoscenze che i neuroscienziati hanno del funzionamento del nostro cervello, ci permettono di trarre il massimo dalle nostre sessioni di studio.

Ecco allora per voi 6 metodi per studiare e memorizzare i concetti. Provateli tutti e scegliete quello più adatto a voi!

ALLA VECCHIA MANIERA. Sicuramente non è un metodo per studiare molto velocemente ma c’è chi si trova bene con il metodo del riassunto. E’ un metodo che richiede un certo quantitativo di tempo e una certa abitudine alla scrittura e viene utilizzato spesso da chi predilige le materie umanistiche. Un altro metodo “di una certa età” è quello degli schemi, che è poi alla base del più moderno metodo delle mappe mentali.


LE MAPPE MENTALI. Le mappe mentali si basano sull’importanza dei collegamenti esistenti tra gli elementi da imparare e sulla gerarchia esistente tra questi ma a differenza del metodo degli schemi utilizzano le immagini e la risposta emotiva alle immagini per far sì che un concetto rimanga fissato in memoria: una mappa mentale fatta bene è coloratissima e zeppa di piccoli disegni che ci aiutano a ricordare i concetti cui sono associati e anche solo guardandola ci sentiamo molto più dinamici nel nostro processo di apprendimento!


LA PIRAMIDE. Il metodo della piramide vi permette di capire cosa è meglio studiare a seconda del voto cui aspirate: in cima alla piramide ci sono i concetti chiave (se non sapete quelli non passerete l’esame), subito sotto i concetti secondari, ancora più giù ci sono le informazioni di contorno e alla base della piramide troviamo il rumore di fondo. Questa suddivisione ci permette di razionalizzare il nostro studio in base al tempo che abbiamo a disposizione per prepararci.


IL POMODORO. La tecnica pomodoro è stata messa a punto da un informatico italiano che voleva vedere per quanto tempo fosse in grado di concentrarsi in maniera continuativa e utilizzò, per misurare questa capacità, un timer da cucina a forma di pomodoro. Quello che ne venne fuori fu la teoria di un metodo che prevede sessioni di studio di 25 minuti (un pomodoro) intervallate da pause di 5 minuti. Ogni quattro “pomodori”, poi, è necessaria una pausa di 15-30 minuti.


LA TECNICA DELL’ANCORAGGIO. Sarebbe meglio parlare di tecniche di ancoraggio, perché dipendono da vari “trucchi” utilizzati per ancorare i singoli concetti, ma in generale queste tecniche si basano sulle capacità di immaginazione e di associazione del singolo. Due di questi metodi, il metodo numero-forma e quello numero-rima, sono utili nel caso si debbano ricordare numeri e date mentre il terzo ha le sue radici nell’esperienza di un certo Cicerone (si parla infatti di metodo dei loci ciceroniani) e si basa sulla capacità di associare l’evento che dobbiamo ricordare con una serie di luoghi che possono essere le stanze di casa vostra, i posti dove dovete andare, quelli che incontrate la mattina appena usciti di casa.


LEGGERE PRECIPITEVOLISSIMEVOLMENTE. Infine, per aiutarvi durante lo studio esistono anche alcune tecniche di lettura veloce che funzionano in base al concetto che il vostro cervello è in realtà in grado di fare molto più di quanto non sembri se gli viene lasciata mano libera. E’ quindi possibile aumentare la nostra velocità di lettura seguendo il testo con una matita che avanzi un po’ più veloce della nostra lettura effettiva, oppure aumentando la velocità con la quale scorriamo le righe del testo con lo sguardo o ancora non focalizzandoci sulle singole parole prese una alla volta ma tentando invece di cogliere 3, 4 parole alla volta. Ovviamente, soprattutto all’inizio, questi tentativi non produrranno un immediato aumento della velocità (non dimentichiamo che dovete anche capire cosa state leggendo!) soprattutto se non siete lettori abituali, ma con il tempo e l’esercizio vedrete ottimi risultati.